Introdurre a livello statutario un meccanismo obbligatorio di composizione delle controversie
L’esperienza dimostra che nella nostra vita associativa vi siano criticità nei rapporti tra soci oppure nell’attività degli Organi di governo dell’Associazione non riconducibili a profili strettamente di carattere disciplinare, perché evidenziano delle irregolarità di natura procedurale o relative ad un corretta esplicazione delle competenze dei singoli organi nei rapporti con altri Organi o con i singoli Soci rispetto ad una corretta interpretazione dei regolamenti e delle normative interne. Questi fenomeni possono essere connessi alle delibere degli organi di governo centrale e periferico o allo svolgimento delle assemblee nazionali e sezionali, oppure possono anche riguardare rapporti fra soci o fra gruppi di soci, il corretto svolgimento delle manifestazioni espositive o le attività dell’ufficio centrale nell’adempimento dei propri compiti di supervisione e controllo delle attività allevatoriale dei soci. Quando si verifica una di queste situazioni occorre evitare che l’unica possibilità che ha un socio o un organo associativo a qualsiasi livello di far valere le proprie ragioni rispetto ad un atto o ad un comportamento ritenuti non conformi alle nostre regole associative sia il ricorso alla magistratura ordinaria. ANFI è un’Associazione che si fonda sulla comune passione per il mondo felino, e deve avere gli strumenti per garantire in proprio la possibilità di una composizione bonaria delle controversie. La sola possibilità del ricorso alla Giustizia Civile è modalità impegnativa che comporta una pesante limitazione in via di fatto per quanto riguarda la effettiva possibilità di ottenere tutela per i diritti dei soci e l’ordinata gestione della vita associativa nel rispetto delle regole e delle competenze. Il ricorso alla Giustizia Civile deve essere un’extrema ratio attivabile solo dopo che si è esperito invano il ricorso agli strumenti associativi di definizione delle controversie: perché spesso determina, specie nei rapporti interpersonali, conseguenze insanabili al di là del merito della controversia. Raccomandazione La Sezione Lombardia ritiene che sarebbe essenziale che la Commissione Statuto, al lavoro da qualche mese, introducesse a livello statutario un meccanismo obbligatorio di composizione delle controversie relativa al corretto esercizio delle competenze dei vari Organi associativi e dei conflitti di attribuzione tra Organi diversi ai rapporti tra soci La competenza relativa dovrebbe essere ragionevolmente assegnata al Collegio dei Probiviri di Seconda Istanza, che ha già giurisdizione nazionale per quanto riguarda le problematiche disciplinari, il conflitto fra organi e l’interpretazione autentica delle norme associative (art.13.8 dello Statuto).